domenica 24 ottobre 2021

 

Un giorno mi sei venuto in mente, e così ho scritto una storia che aveva te come protagonista. Solo che per qualcosa che non mi spiego, la storia è uscita triste, e cattiva. E tu sei diventato dolce, buono, come invece non ti ricordo affatto. Chissà. Forse dovevo in qualche modo farti del male, come a rimetterti nel tuo giusto ordine, in quello che è stato. Ma la storia è uscita anche piena di bellezza, come eri davvero tu, e allora ho pensato che tutto andava al suo posto da solo, anche se dopo tanto tempo, e con fatica. E alla fine, all'ultima riga, ho pianto. 

È una storia che ti sarebbe piaciuto ascoltare, e comincia con te, Alex, che vivi in una città meravigliosa e crudele.

lunedì 20 settembre 2021

C'è questa foto che mi è capitata così, una mattina fresca di un mese di commiato.
E in questa foto ci sei tu una vita fa, e per un attimo mi sono ricordata di tutto quello successo nello stesso anno della foto, una vita fa. Ti ricordi la notte in San Marco?
Io mi ricordo ogni momento. Le case in cui abitavo, una accanto alla Porta Bella della città, una nella strada dietro al Fiume, e una che spuntava dal Viale Alberi. Mi ricordo i portoni di ingresso, le corti, le scale, le stanze. I colori, le voci, e le atmosfere di ognuna. Erano tutte case diverse, tutte con storie diverse, tutte con qualcosa di me. E mi ricordo il tuo modo di camminare, il tuo accento, il tuo odore. Tutto. 
L'unica cosa che non ricordo è cosa vedevo fuori, da quelle case. Cosa guardavano le finestre di quelle case. Non ricordo la vista di nessuna, avevano mai avuto una finestra? Come se tu, personaggio costruito in una scena, fossi eternamente legato a un interno, chiuso in una stagione piovosa che cercava di nascondere quel buio che ti abitava. Bello. 

giovedì 19 agosto 2021

 

Onorate i morti, piangeteli. Custoditeli. Prima però, onorate i vivi. 
Sono i vivi, a meritare la vostra preghiera. 
Sono i vivi, a chiedere aiuto. Sono i vivi, ad avere bisogno di parole. 
I morti non ci sono più, ma nella loro assenza vi appaiono tutti eroi. Ingiusto. I vivi, non valgono la pena?
Che orrore. 
Sono sicura di essere già morta da tanto, per qualcuno. Fingere non spaventa. 

Lasciami una lacrima per sigillare il ricordo. 


mercoledì 21 luglio 2021

Mi è rimasta quella cosa carina 
che mi hai scritto una sera, 
mentre rientravi a casa:
Che bello vedere la tua luce accesa. 
Guardare in alto, e sapere che ci sei.
Una scena che racconta di buio e finestre, 
e immancabili lucine. Me. 
E tu che te ne accorgi, sorridendo. 

sabato 17 luglio 2021

Mi hai mentito.
Mi hai ingannata.

No, non è che:
L'attesa, se diventa troppo lunga, non è mai piacevole.
Ma che: l'attesa, se diventa troppo lunga, significa delusione. Maleducazione. Anche un po' pena, dai, perché in verità, non avete niente da dire. Niente. 
Solo scuse, bugie, silenzi. 
Certo, che possedete un'anima, ma quanto corrotta? 

mercoledì 30 giugno 2021

P. mi ha sgridata perché amo il passato, perché amo restarci dentro, a ricordarlo. A riviverlo. Dice che è durato un attimo, e poi
che ormai, è troppo lontano.

Quando gli ricordo un nostro momento viene assalito da una nostalgia rabbiosa che lo fa infuriare con tutti. Anche con me, certo.

Lo so, che siete andati avanti. Tutti. 
Anche tu, e Mary. E vi piace, forse. 

Ma a me, a me fa schifo. 
E mi chiedo che passato abbiate avuto, se preferite questo orrore di presente. 

Io nel passato ci stavo bene. 
Le mie vie, i miei disegni, i miei sogni, e poi

tu. Tu e la tua voce che sogno ancora identica. Così intensa, divertente, dolce. 
Sì, su questo, P., ha ragione. 
Tu, te ne devi andare. Oppure tornare. 
Insomma, deciderti.
Ma sei sempre così ovunque. 
E così inesistente. 

venerdì 25 giugno 2021

Insistevi crudele sul guardare meglio,
sul vedere di più, insistevi quasi urlando, 
e pretendevi una attenzione al limite del terrore. 
Mi hai costruita così, hai cambiato volto, ruolo, anno. Sei stato tante persone. 
Tutte uguali. 
Le stesse parole, lo stesso obbligo. 
Poi, lo stesso abbandono, quando mi scoprivi finalmente adatta. Quando ti accorgevi che non potevi più nasconderti. 

Ripetute identiche sono state le delusioni, i tradimenti, e quel destino di osservatrice è diventato un'ossessione dalla quale non potrò scappare. E tu mi chiedi 
perché non dormi la notte? 

Vedrò sempre, che stai mentendo. Sempre. 



lunedì 21 giugno 2021

In Rue Lepic avevamo comprato un giornale perché volevo i capelli come l'attrice in copertina.
Poi il giornale è andato perduto, forse abbandonato in una stanza. 
Anche tu, sei andato perduto, ma non so dove.
So invece che si perdona, sì, ma poi

Nessuna fiducia. Cosa accade a esigere cose che non ci sono dovute? Nessuna fiducia. 
Hai esagerato, anche se quel giornale disperso me lo avevi comprato tu. 
Anche se mi conoscevi. 

Poi abbiamo preso città diverse e quella via, con te, ha smesso di esistere. 
E adesso mi dici basta, basta con il tuo romantico passato, è passato, basta. 
Forse stai bene, e basta. 
E concludi con un I do love Mary che mi lascia lontana da te come ogni cosa 
di quel passato, passato. 
In Rue Lepic, tra le case di mattoni rossi, e in quel vento che non conoscerò. 

I tuoi occhi sono solo appena più scuri, come se fossero invecchiati. 




domenica 20 giugno 2021

Una bella bugia, avventurosa, capace di attirare curiosità, 
non la sai dire. 

Vivi di contrattempi in un destino che obblighi a rendersi colpevole dei tuoi torti. Un destino nominato ingiusto da uno qualunque. Come te. Uno qualunque, come te. Ma che diritti hai? 

Ti avevo promesso un blog letterario, 
ma adesso preferisco nuotare nel tema del tuo disgustoso ego, e ti lascio lo stesso finale poetico che mi hai dedicato tu: fuck! 



lunedì 31 maggio 2021

Tutte le notti, alle 2.33, mi sveglio.
Sto sognando sempre fughe, o nascondigli, o rumori orrendi, insomma, sono nel mezzo del terrificante. 
E mi sveglio, ancora impaurita, e alcune persone mi appaiono nelle mente come immagini felici di contrasto: un giorno di estate per le strade assolate con GM., un viaggio per la città in auto nel buio con G., e poi penso a cosa si dicono i gatti quando si svegliano anche loro, la notte. Ma i gatti non mi guardano.
Tu, invece, avresti saputo consolarmi, perché dicevi che alle paure bisogna offrire dolcetti zuccherati. Ma tu, tu eri tu, in quella casa colore della luce, protetta da quella porta di vetri lavorati senza riflesso, cupi. Forse era la porta, a proteggere il tuo sonno. 

Dalle 2.33 aspetto il mattino, e intanto che il buio diventa più buio, GM. e le strade assolate mi disturbano in una immaginaria afa senza respiro, e G. nella macchina che corre nella città mi appare troppo veloce, senza controllo.
Poi, spunta un po' di luce. E io vi ripongo tutti nei vostri momenti senza più emozione, dimenticati. Un po' soli. 

Tutti, ma non tu, tu sei sempre sorridente, e spargi zucchero a velo su biscottini rosa con grazia, nel gesto di piccole benedizioni.
Lo zucchero non cade mai fuori dai bordi, noto questo, quando ti osservo, la tua concentrazione mi sembra così impossibile. E in un istante, mi ricordo di cosa è successo. Ma se tu, adesso, fossi reale? 

lunedì 17 maggio 2021

Da quel luogo sconosciuto
che ti ha rubata una notte di inverno

Lo so, che stai sussurrando abbracci
e pronunci i gesti dolci
delle parole adatte, ma

Mi manchi. Lo so, che non ci sei, 
ma non riesco a capirlo, come se 

la mia mente ti avesse custodita nell'ultimo giorno di sole, a riposare, in un saluto. 
Ma tu non sei lì, non sei
in quel giorno, e
non hai salutato. 
Non hai salutato nessuno. 

Da quel luogo sconosciuto
che ti ha rubata una notte di inverno

Non potresti tornare? 


mercoledì 28 aprile 2021

Mi ricordo la stanza, ma non la via, dove
eravamo? 
E in taxi ridevamo, ma
chi era, con noi? 
I capelli rossi, e quella maglietta grigia
che avevo comprato nel negozio dei lampadari moderni, quello che
quello che anche quello, non esiste più. 

Di molti istanti, c'è solo buio. 
Ma era un buio bramato, fantastico. 
E quando nel momento riappare la luce ricordo solo sorrisi. 

Mia amica lontana, sento il tuo bellissimo abbraccio, una tenerezza purissima. 
Grazie. 

martedì 16 marzo 2021

Il balcone nelle mattine di estate
e quell'atmosfera rimasta un po' indietro, 
scale infinite di dubbi, e tutta la città 
vista dal tram. 
Le stanze. I disegni. Un po' di sogno. 
Grazie. 

giovedì 25 febbraio 2021

Oggi è il giorno
senza ritorno. Non tornerai mai

e da oggi, ti mando via io. Volevi il niente: sarà bellissimo. 


martedì 2 febbraio 2021

Bianchi tutti i fiori, e
nessun accenno, a questo troppo tardi.
Diventava sera dalla finestra e io
ti salutavo nella strada in discesa, buio, 
e respiro di vento. 

La tua casa, un libro di fiabe 
dalla copertina profumata. 

Arrivederci, cuore. 

giovedì 21 gennaio 2021

Dorme la stanza arruffata di incubi, 
notte appena oltre la finestra

l'insegna dell'albergo illuminata
il lampione impolverato 
la via in salita verso l'ombra della chiesa

e quelle parole così, un ricordo dimenticato
in un angolo di troppa meraviglia. 

lunedì 23 novembre 2020

C'è questa foto di noi due all'Acquario. 
Io indossavo qualcosa di luccicante, tu sfoggiavi un'abbronzatura ancora arrossata.
Ricordo il giorno, le stanze buie, tutta quell'acqua. Che poi a me nemmeno piacciono gli acquari, lo sai, queste creature sommerse, senza respiro. Sì, un'altra cosa di cui ho paura. Quello che ormai non ricordo più sei tu, lo so, che da qualche parte mi hai spezzato il cuore, ma tutto di te ha iniziato a offuscarsi. Chi eri? Quale era il tuo profumo, come suonava la tua voce? Così adesso non c'è più nemmeno il ricordo, come se in una vita ad un certo punto non ci fosse più spazio, più forza, per questi dolori. Come se fosse il corpo stesso a sbarazzarsene. E questo, mi fa più orrore di tutto. 

lunedì 12 ottobre 2020

In quel quartiere succedono cose tremende. 

Mi piacerebbe scrivere che non credo alla sfortuna, ma mentirei: sono vie dove le ombre recitano macabri spettacoli ai quali è impossibile resistere. 

Se ti troverai tra quei graziosi palazzi non chiudere gli occhi, non seguire angoli bui, non ascoltare la musica che suona proprio 

dove c'è quella luce un attimo                    

mai, mai, mai capitare in quel luogo.

Solo storie oscure vivono là, e non le storie oscure bellissime di fascino, ma le storie oscure che ti succhiano il cuore così 

fidati del mio racconto, il male ama

le bugie palpitanti nascoste

nei sussurri dolciastri delle anime incantate. 

giovedì 8 ottobre 2020

Tutte le volte che vi scopro sconvolti

perchè non conoscete altro che cose

già viste dette lette scritte,

tutte le volte che usate la parola poesia 

per giustificare un miserevole limite e 

dite mi dispiace scrivere bene

non serve a niente, devi essere solo

come gli altri, tutte queste volte io lo vedo,

il potere, infelice e orrendo dono

che non meritate. 

venerdì 7 agosto 2020

Sul sagrato mi sono voltata e tu eri novembre, la luce opaca nascondeva i brillii

dei tuoi vetri ricamati e tu oscura non sorridevi, austera, meravigliosa. 

Non mi hai mai raccontato di te, le storie, dicevi, le storie sei a tu a doverle cercare, 

guardami.

E io abitavo un cappotto colore di fiume e ascoltavo i tuoi disegni e ammiravo i tuoi sussurri e tutti, li accarezzavo gentile. 

Mi manchi. 

Ritorna. 

sabato 1 agosto 2020

Eppure le notti con te, nessuna paura.
Come se ogni male preferisse 
riposarsi, tacere, di fronte a te.
I giardini chiudevano sul finire
di un pomeriggio invernale, 
la nebbia chiara e i lampioni tristi, 
nessuno ci seguiva, 
nessuno ci guardava. 
Forse eri tu, a spaventare il buio. 
E se potessi avere la tua fortuna, 
il tuo coraggio, e il tuo non avere
mai, nessuno scrupolo

chiuderei tutto a chiave 
nella stanza accanto alla mia,
così che possa sognare tranquilla
e rispondere correttamente 
a ogni accusa. 
Senza ferirmi. 

È stato bello, e come tutte le cose 
che si dicono e che chissà perché 
ami ripetere solo
per dire, senza senso, così 
è stato, è durato, è finito. 




lunedì 6 luglio 2020

In piazza F. il freddo arrivava dalle vie strette che si incontravano in storie
alle panchine tra gli alberi secchi, e
tutto, mi ricordava te, perché tu
venivi dal freddo e del freddo ti vantavi e amavi la vie strette perché portavano sempre a qualcosa e piazza F.
era il tuo qualcosa, sola, sgraziata, un qualcosa stonato a cui sorridevi in segreto.
In piazza F. il negozio di giocattoli mi osservava triste, arruffato di vento e tempo,
voglio una farfalla che ami i libri,

sei tornato con il sole.
Non somigliavi più al freddo, non conoscevi piazza F., e la farfalla era stanca di volare.
Ho chiuso in una valigia la tua meraviglia
e ti ho lasciato estate senza parole.
Scatole di stagioni.

sabato 30 maggio 2020

Buonasera popolino di Corrotti,

Signori Nessuna Morale, buonasera, buonasera Raccomandati Splendidi,

Sorridete tutti così plastici
nel dare in pasto arte
al vostro migliore tornaconto. Perfetti.

Ogni volta riuscite a deludermi
un po' di più, sempre di più, oltre ogni limite. Troppo. Surreale.
Cosa avete promesso in cambio,
se non avete da barattare nemmeno
la vostra putrida anima?
Mentite sulle speranze
ingannate le prospettive
manipolate le parole,
e create così esseri adatti a voi, pronti
a uno scambio gentile
al primo che chiederà il conto.

Voi non sapete niente, di bellezza,
le cose belle, come avreste potuto vederle, voi,
esseri crudeli senza più cuore?

E così, lentamente,
rendete il mondo un posto
che non vale più la pena.
Un posto orrendo.
Raccomandati, immorali, corrotti, che
schifo.

sabato 16 maggio 2020

Mi conosci, ma non ricordi nulla di me.
Come se un giorno, forse inciampando,
mi avessi graffiata, rovinata senza rimedio.

Non c'era niente, da ricordare.
E poi, poi
non è più stato importante.
Un giocattolo adorato, un giocattolo rotto.
Addio.
Cose bruttissime ovunque a tutte le ore.
Anche a te.

Cuore rotto di giocattolo rotto temo
quel tuo dolce sorriso buio che delicato
mi appoggia in una scatola con la serenità che prova gustosa un colpevole
quando sa che nessuno vede. 

giovedì 9 aprile 2020

Quel tuo visino che spuntava tra strati e strati di stoffe fantasiose, e i cuoricini che ti disegnavi sulle guance.
Ti sei seduta accanto a me in una giornata di sole nel cemento del cortile, e io mi sono sentita così fortunata: era come parlare con una bellissima bambola.
-Ho incontrato P. ad una mostra.
Sorridevi timida e io ti vedevo volteggiare nel museo e lasciare una traccia intorno a te di tutti i tuoi colori, e pensavo a P. che capitava nel tuo arcobaleno e ne veniva risucchiato.
Eri così affascinante. 
Accadeva diciannove anni fa. 

Non ti ho mai più rivista, ma ho saputo che ami ancora P. come quel giorno al museo, e che vivete insieme in una città lontana e tu, tu sei la stessa, il viso minuto, i cuoricini.
Dolce giocattolo perfetto di sogni e disegni. 

mercoledì 1 aprile 2020

Ogni volta che eviti una risposta
qualcosa nel mondo appassisce.
Chiunque tu sia, se tu non esistessi forse

quei petali perfetti.

martedì 14 gennaio 2020



Ancora un attimo cullami,
arriverà il mattino ma adesso,
nell'ora più buia, ascolta

ti lascio quel profumo puro
di fiore di brina quello 
del nostro primo incontro,

Cullami, mio amore, non è addio,
ricorderò
tutto
di te, 

Cullami, carezza di dita dolci, 

a C., in preziosa memoria di G. 


mercoledì 13 novembre 2019

Ti incontrerei abbracciato al lampione inizio scalinata senza respiro ora buia,

saresti straniero come
ai tavolini di liquore la notte di neve
che ti ha sorriso, e

i tuoi occhi, colore dell'acqua, io

casa ovunque.

sabato 14 settembre 2019

Le luci erano silenziose, piccole
scintille nel giardino pallido.

Così perfetto solo
per essere dimenticato,
non una cartolina ci ritrae in un abbraccio,
non un profumo ci sigilla in parole fiorite.

mercoledì 28 agosto 2019

Penso sempre che per voi il tempo
sia rimasto fermo nell'attimo del crimine.
Di ogni vostro più splendidamente orrendo, crimine.
Perché siete mostri e io
non vi immagino invecchiare, vi conservo
intatti ciascuno nella sua terribile scena.
C'è ancora sangue, ferite secche irritano
una pelle troppo viva.

Voi, voi: mi deludete.
Non abbastanza cattivi per sfidare
un inevitabile scomparire di giorni.
Il solo mostro più mostruoso di voi.

E gli anni vi scoprono sconfitti,
volti diabolici deformati da anime crudeli.
Avete divorato voi stessi.



mercoledì 19 giugno 2019

Ti saluto pensando ad un addio,
perché il tempo è più crudele, se tengo a te.

Parlavamo di una sensazione.
-Come quella volta in cui ho indossato le calze di pois grigi.
Io lo sapevo, che stava andando tutto benissimo, ma quando le calze hanno avvolto le mie gambe ecco, lì ho sentito che sarebbe stata l'ultima volta.
L'ultima volta che le avrei messe, e l'ultima volta che sarei stata felice con te. -
Vi vedo intristirvi, e mi dispiace.
Perché voi mi capite, mi conoscete.

Questo è il momento, questo in cui guardi nell'obiettivo questo appena prima di scattare questo mentre speri nel futuro.
Poi finisce, finisce tutto.
A quel momento non regalo gioia, perché so solo cosa ci sarà dopo. Niente.
Una piccola interruzione, un disturbo impercettibile.
Segnali.


domenica 2 giugno 2019

Ti ho donato una storia, confezionata in una carta rosa liscia tra le dita.
Brillava un po'.
Tu osservavi avido, annuivi.
Hai nascosto il mio regalo in tasca guardandoti attorno colpevole, e hai detto di fretta, allungando un passo gigante, Grazie, non mi ricordo più come ti chiami.
Era sera nel cemento che assisteva alla rabbia, accanto a quel palazzo scuro che una volta, tanto tempo prima, mi aveva stretto la mano coraggioso.
Non lo sapevi, e che rumore, il tuo cadere dal piedistallo, ho perso qualche battito nello spavento.
I tuoi occhi confessavano quello sdegno schifato, Non ti ho mai detto di mettermi quassù.
Ti eri fatto male.
Ma quando ti ho visto davvero era tardi, rivelato spoglio malvagio della banalità di tutti.
Anche se scappi, ti vedo, e ti confesso che è orrendo.
Avrei preferito abbandonare il regalo su una piccola sedia, e non guardare, così.

giovedì 30 maggio 2019

Cara Coniglina,

Sono scappato. 
Sono stato arrogante, e non ti ho rivolto parola gentile, non un piccolo aiuto, non un cenno a quel consiglio che i tuoi occhioni mi imploravano. 
Sono stato crudele. 
Mi sono nascosto, e ho finto di non essere a un passo da te. Poi non ho più nemmeno finto, mi sono allontanato tra le persone senza mai mai mai voltarmi. 
Lo sapevo che eri lì. 
Ma sai a me di parlare con te non importa niente, e mi dai anche fastidio. 
Forse potevi non presentarti, così non avrei avuto l'obbligo di doverti evitare. 
Di tutta questa mia miseria, mi scuso. 
Mi scuso perché mi hai beccato. 

Con non affetto, saluti. 

Queste sarebbero le scuse che dovresti farmi, proprio così perché proprio così sei tu, belle e orrende parole che alle pagine hanno donato confessione.


venerdì 17 maggio 2019

Possibile che tu non riesca a scegliere parole che non siano banali?
Le tue pagine comunque sono te: sgomitate, sorrisi obbligati, e tanta, tantissima, a temporale quasi, falsità.
Quando la vuoi far pensare, la gente pensa.
Ma tu la costringi in corridoi di storielle senza valore, è questo davvero che ti fa felice, o sei complice di un mondo che non vuoi cambiare?
Io per cambiare ho una stanza e più di idee, sono così ovunque, e tu dici che non vende.
Che sì, tu vuoi vendere, non creare.
Avevi ragione quando ti definivi solo un povero calcolatore.
Non hai nessuna fantasia. E cosa salverebbe questa recita orrenda?
Quella bellezza che triste per te, non vedrai mai.

lunedì 29 aprile 2019

Un lungo addio,
dolce amore infantile mai sfiorato come

ti posso paragonare a solo
ferite male sangue tu

sei parole cullate in un amorevole sole ma

l'estate scompare nel buio e ricorda dolore, dimmi allora, avresti mai voluto
questo?

Un fiore di cui ti vergognavi, bevevi un sorso acido e sempre

morivi senza respiro, inutile,

il petalo di ogni rosa era perfetto e tu

ne restavi prigioniero, ignorato e deriso.
Sei diventato spina velenosa.

Un lungo addio così lungo che il tempo

non trova fine e adesso dormi, dimentica,

non vali la sofferenza di nessun cadere.

lunedì 4 marzo 2019

Non dorme il dispiacere nel cielo infuriato
di un compleanno.

Muore il ricordo nella disperazione di un addio, sangue pulsazioni sospiri,
addio.
Grazie, per ogni sogno regalato.





giovedì 31 gennaio 2019

Sai ti ho pensata. Mi domandavo chissà se questa ragazza sa come uscirne. 

Usavi queste parole per descrivermi, una sera tardi in un palazzo dal cortile nascosto.

Non ho mai avuto dubbi su di me.
Ne ho ancora tanti, troppi, su di te.

Uscirne alle volte è tristissimo, è un abbandono, e mi domando se tu sia mai entrato, se tu sia mai stato in quel mondo meraviglioso.
O se lo narri solo da fuori.

Io mi tuffo di testa, tu scappi senza salutare.
Ti diverti davvero?

sabato 15 dicembre 2018

Perché pensavi non fosse colpa del freddo: nascondere non è mentire.
La tua giustificazione, urlata striminzita ormai fuori da ogni misura.
Sapevi che nascondere, per me, è reato.
Così hai nascosto, e hai mentito. Tu.

...tutto quello che fai anche
la banale delicatezza di quel sospiro, tutto quello che fai tu
lo fai per farti notare. Tutto.
Sei una costruzione, e ne accusi l'eccesso: forte, ma senza sentimento.
Avresti potuto pensare che ti guardassero
per quei tuoi occhi così chiari avresti
dovuto aspettare che si accorgessero
che la tua bocca sembra sorridere
quando ti tocchi le mani.

Orrendo è sapere a cosa hai rinunciato
per ottenere appena un misero sguardo
che presto toccherà un altro volto e a te
fiero e arrabbiato, cosa

sarà rimasto.