venerdì 7 dicembre 2018

Fatemi parlare con il direttore.

Fatemi parlare con il direttore il capo il proprietario il responsabile.
Voglio dirgli che è stato ingiusto, crudele,
e mi ha mentito. Il suo mondo sleale tortura vittime innocenti con assoluta incuria.
Voglio dirgli che un giorno mi lascerà un fiore, forse, a onorarmi, e Caro Direttore Capo Proprietario Responsabile, ricordati

solo, che siano rose.

in memoria

giovedì 4 ottobre 2018

Ci sono i muscoli, poi le giunture.
Poi la speranza, e il combattere e
quell'orrendo senso di
posto sbagliato, momento inopportuno.
E poi ci sei tu, che non conosco, e
mi spaventi.
Mi spaventa il tuo non scorrere, mi spaventa il tuo cambiare idea, e
mi spaventa il tuo volermi diversa.
Quando diventi mostro.
Quando non conosci il limite.
Quando dimentichi, con crudeltà,
il mio valore.
Il tempo ti lascia spettro, invecchiato
nel tuo pensarti degno
della mia attenzione.
Errore.





martedì 18 settembre 2018

C'era una triste volta un troppo poetico 
che morì di troppo amore 
perché troppo bello.

E tutti morimmo così
sconvolti immobili,
la bocca socchiusa dallo sconcerto,
perfette statuine dipinte nell'attimo
in cui ci avete rubato la poesia: il nostro
più prezioso, fidato, giocattolo.

martedì 17 luglio 2018

Estate.
Nel nulla di un mese appiccicoso,
nessuna speranza: impossibile capire.
Ho conosciuto un pirata, bugiardo e
affascinante, dagli occhi grandi.
Mi ha raccontato storie di paura
e poi è scappato, nel buio di una notte
tra palazzi antichi e giardini.
Il pirata mi ha portato un regalo:
la motivazione.
Un regalo bellissimo, che ha sconfitto qualche ora di insonnia lottando duramente, e che mi ha risvegliata adatta
a un difficile comporre.
Un regalo bellissimo, già.
Ma allo stesso tempo mi ha rubato
qualcosa, e non so cosa.
Non so dare un nome a una sensazione
così triste, di questo eterno
frammentarsi, di questi strappi
predati, di questo continuo ambire
a parti di me, il mio poetico il mio teatrale le mie parole, sentirsi solo così,
sempre più vuota.
Fa troppo caldo per cercare ragioni
a comportamenti che di umano
non hanno nulla.
Un sogno bellissimo come conforto.



domenica 17 giugno 2018

Vorrei essere realistica.
O minimale.
Due parole che si addicono solo
a quello che ormai sembra assomigliare
a una divisa.

Non ti ho lasciato perché ho smesso
di amarti.
Ti ho lasciato perché sei stato sedotto da una domenica pomeriggio.
Non ti ho nemmeno dato un pugno sai
pioveva e nevicava troppo.



martedì 5 giugno 2018

Troppo poetico
Troppo difficile
Troppo artistico
Troppo triste e
Troppo

alta.