piove,
notti di festa
finite troppo presto.
Credo sia evidente: è successo qualcosa.
Non so se siano quegli strani muri sfortunati o
non lo so, questo qualcosa
non gira più nel senso
in cui
dovrebbe, girare, forse
nemmeno esiste, senso,
gira dunque
senza senso, e invade ogni cosa, arrabbiato, prevedibile, banale e
schifosamente scontato
effetto domino,
interessato, non leggerai, non interessato, leggerai, e così
senza senso di senza senso, dove
cominciare a domandarsi se
nemmeno queste righe, riescono a scriversi senza svariati
segni di errori ma
Non cadrò nello scontato errore di ripeter mi,
scrivo solo che
piove,
secondi si scandiscono in ricordi aperti di ferita,
non ci sono più
nomi, nemmeno
più
una sola dolce bella
maiuscola.
venerdì 27 dicembre 2013
domenica 8 dicembre 2013
bella storia,
So dove sei, e cosa
mi stai nascondendo, non c'è nemmeno bisogno di mentire o magari
di non rispondere, comunque sia ogni volta
pensi sia più stupida di quello che in realtà sono, so
tutto quanto, quanto
va male questo tuo meraviglioso, credevi, mondo,
e quanto sei, sempre
falsamente, una bugia.
Mi tieni buona come un animale in cattività, preoccupato solo
di una tremenda reazione.
Forse ci pensi anche a me, ma
è troppo tardi, e sono anche più che certa che
la tua vita sia già abbastanza un orrore, con tutti gli
errori, che ti sei procurato.
Ti piace davvero, pensare a me?
Perché lo fai, ma resti sempre inchiodato in un ruolo
patetico, e fatto di scuse banali come un mal di pancia,
lo so.
Alla fine mi risponderesti, meglio di niente.
Alla fine tutto gira attorno a un interesse, e guardandoti
sono lieta, di non essere io.
Grazie, di avermi delusa, grazie dei litigi, grazie e
non tornare indietro,
non esiste amicizia.
Nascondere, equivale a mentire, e solo perché
lo hai fatto sapendo che ti avrei scoperto, e che
figuraccia.
Non vali nulla, e mi fai così pena
che non riesco a provare nemmeno
pietà.
Mi hai delusa, ma la cosa finisce proprio
in questa riga.
Tante care cose.Finte,
ma tante care cose.
mi stai nascondendo, non c'è nemmeno bisogno di mentire o magari
di non rispondere, comunque sia ogni volta
pensi sia più stupida di quello che in realtà sono, so
tutto quanto, quanto
va male questo tuo meraviglioso, credevi, mondo,
e quanto sei, sempre
falsamente, una bugia.
Mi tieni buona come un animale in cattività, preoccupato solo
di una tremenda reazione.
Forse ci pensi anche a me, ma
è troppo tardi, e sono anche più che certa che
la tua vita sia già abbastanza un orrore, con tutti gli
errori, che ti sei procurato.
Ti piace davvero, pensare a me?
Perché lo fai, ma resti sempre inchiodato in un ruolo
patetico, e fatto di scuse banali come un mal di pancia,
lo so.
Alla fine mi risponderesti, meglio di niente.
Alla fine tutto gira attorno a un interesse, e guardandoti
sono lieta, di non essere io.
Grazie, di avermi delusa, grazie dei litigi, grazie e
non tornare indietro,
non esiste amicizia.
Nascondere, equivale a mentire, e solo perché
lo hai fatto sapendo che ti avrei scoperto, e che
figuraccia.
Non vali nulla, e mi fai così pena
che non riesco a provare nemmeno
pietà.
Mi hai delusa, ma la cosa finisce proprio
in questa riga.
Tante care cose.Finte,
ma tante care cose.
domenica 17 novembre 2013
qualche anno,
..
Quel Capodanno, quando abbiamo festeggiato Lutetia,
eravamo solo noi quattro, e un solo mobile, la casa era vuota,
i bicchieri, plastica, io
guardavo il soffitto sognando nuove speranze e uno spazio solo finalmente
per
me.
Sognavo mi fosse dovuto, e forse il peccato trovò nido
in questo inutile sogno.
Poi, c'è stato un vino rosa, e la convinzione
che non sarebbe durato nulla
non mi sfiorava nemmeno.
Ci sono stati anche tanti baci.
Ora, nemmeno per cortesia, ricevo risposte.
Nemmeno per cortesia a favori altrui, impeccabile come
quando inizia un allontanamento, puntuale raggiunge, sempre
il nulla, proprio come
Lutetia, dopo i bicchieri di plastica e noi seduti sul pavimento
è successo che
sono arrivati i mobili, poi
i sentimenti.
E di nuovo, frattura.
Sento il dolore in ogni parte del corpo, come se davvero fosse stato un ossicino
a lasciarmi, e non
voi,
una città dalla quale, oggi
ambisco a scappare.
Avevo un vestito bianco,
guardavo i soffitti di Lutetia e pensavo a quante cose carine
sarebbero successe in una stanza
così carina, ma la sciagura
di una casa che non conosci, resta impressa indelebile
nella sua storia, a quanto sembra, ora,
non fortunata.
Forse allora eravate ancora dalla mia parte.
Lo ammetto, e non lo negherò mai, che pretendo troppo.
Lo ammetto, e non lo negherò mai, che
non riuscirete mai a fare abbastanza.
Ma voi non avete visto Lutetia vuota, e tutto quel margine di favola
su cui imbastire sogni di coraggio.
Non c'è più nulla, adesso, una stanza bellissima, da solo, guardare.
Ho amato L. come primo vero sogno e con coraggio, sfrontata, di un valore
che non avrei mai saputo attribuire, senza lei.
Ma adesso mi spaventa.
Avrei voluto mi chiamassi, senza impegno.
Avrei voluto ammettessi come nonostante tutto io
sia tua amica.
Ricordati di me.
xxx
Quel Capodanno, quando abbiamo festeggiato Lutetia,
eravamo solo noi quattro, e un solo mobile, la casa era vuota,
i bicchieri, plastica, io
guardavo il soffitto sognando nuove speranze e uno spazio solo finalmente
per
me.
Sognavo mi fosse dovuto, e forse il peccato trovò nido
in questo inutile sogno.
Poi, c'è stato un vino rosa, e la convinzione
che non sarebbe durato nulla
non mi sfiorava nemmeno.
Ci sono stati anche tanti baci.
Ora, nemmeno per cortesia, ricevo risposte.
Nemmeno per cortesia a favori altrui, impeccabile come
quando inizia un allontanamento, puntuale raggiunge, sempre
il nulla, proprio come
Lutetia, dopo i bicchieri di plastica e noi seduti sul pavimento
è successo che
sono arrivati i mobili, poi
i sentimenti.
E di nuovo, frattura.
Sento il dolore in ogni parte del corpo, come se davvero fosse stato un ossicino
a lasciarmi, e non
voi,
una città dalla quale, oggi
ambisco a scappare.
Avevo un vestito bianco,
guardavo i soffitti di Lutetia e pensavo a quante cose carine
sarebbero successe in una stanza
così carina, ma la sciagura
di una casa che non conosci, resta impressa indelebile
nella sua storia, a quanto sembra, ora,
non fortunata.
Forse allora eravate ancora dalla mia parte.
Lo ammetto, e non lo negherò mai, che pretendo troppo.
Lo ammetto, e non lo negherò mai, che
non riuscirete mai a fare abbastanza.
Ma voi non avete visto Lutetia vuota, e tutto quel margine di favola
su cui imbastire sogni di coraggio.
Non c'è più nulla, adesso, una stanza bellissima, da solo, guardare.
Ho amato L. come primo vero sogno e con coraggio, sfrontata, di un valore
che non avrei mai saputo attribuire, senza lei.
Ma adesso mi spaventa.
Avrei voluto mi chiamassi, senza impegno.
Avrei voluto ammettessi come nonostante tutto io
sia tua amica.
Ricordati di me.
xxx
martedì 12 novembre 2013
incrinato,
tra una tecnologia balorda e una solitudine musicata da perenni lavoro in corso,
in un solo giorno ho avuto discussioni con cinque persone diverse, direi quasi
un capolavoro
di disperazione.
Essere miei amici comporta essere sinceri, quei bei giochetti che tanto
si amavano a 14 anni, fine.
Sogno lealtà, e mi scontro con un reale ancora insopportabile per le mie
forse fragili, strutture interne, d'altra parte si sa, il mio scheletro è teso quindi tutto
torna al capo, e si lega, rigido come le vertebre che strizzo puntuali, senza cura, e
rendendomene conto, ne sono desolata.
Povere giunture.
Come si fa a resistere a
quell'odioso impulso furente di una
risposta.
Anche una qualsiasi.
L'ignoro sarebbe anche un'arte così splendida,
se si potesse imparare.
Mi dicono che è impossibile,
che ci si comporta così, e d'accordo allora
cosa posso pretendere?
Sicuramente nessuna fiducia.
So che non leggerai queste righe, e sinceramente, non mi importa.
La verità è che i codardi mi disturbano come
quei maledetti perenni lavori in corso, e producono anche
lo stesso assordante rumore, che ti buca l'udito, o l'anima.
Ragazzini si baciano davanti ai portoni e ci si meraviglia
di vie ancora ancora sconosciute.
Bello, dolce.
Osservare, ogni tanto,
per te, sono solo
addolorata, quello che è successo, posso capirlo, ma accettarlo,
non lo so.
Mi manca quel mare che giudica senza farsi mai sentire.
in un solo giorno ho avuto discussioni con cinque persone diverse, direi quasi
un capolavoro
di disperazione.
Essere miei amici comporta essere sinceri, quei bei giochetti che tanto
si amavano a 14 anni, fine.
Sogno lealtà, e mi scontro con un reale ancora insopportabile per le mie
forse fragili, strutture interne, d'altra parte si sa, il mio scheletro è teso quindi tutto
torna al capo, e si lega, rigido come le vertebre che strizzo puntuali, senza cura, e
rendendomene conto, ne sono desolata.
Povere giunture.
Come si fa a resistere a
quell'odioso impulso furente di una
risposta.
Anche una qualsiasi.
L'ignoro sarebbe anche un'arte così splendida,
se si potesse imparare.
Mi dicono che è impossibile,
che ci si comporta così, e d'accordo allora
cosa posso pretendere?
Sicuramente nessuna fiducia.
So che non leggerai queste righe, e sinceramente, non mi importa.
La verità è che i codardi mi disturbano come
quei maledetti perenni lavori in corso, e producono anche
lo stesso assordante rumore, che ti buca l'udito, o l'anima.
Ragazzini si baciano davanti ai portoni e ci si meraviglia
di vie ancora ancora sconosciute.
Bello, dolce.
Osservare, ogni tanto,
per te, sono solo
addolorata, quello che è successo, posso capirlo, ma accettarlo,
non lo so.
Mi manca quel mare che giudica senza farsi mai sentire.
domenica 3 novembre 2013
bellissima amica,
...sono preoccupata per te, perché
essere forti, è difficilissimo.
Essere mia amica, anche di più.
Sono preoccupata per te e ti voglio bene, e se penso a come non ci siamo mai
nemmeno incrociate, è
carino, stupendo, mi piace anche solo l'idea che
non era il tempo, quello, perché io avevo altro, ahimè, e non sarebbe venuto così
perfetto, ecco,
che sia uno smalto glitter o Bulgakov, a fare di noi,
noi.
Tutto quello che invece resta nel mezzo, mi spaventa e basta.
Sabato sera, estraneo pensavi trottassi a casa tua sotto chissà quale
influenza, si direbbe
assurdo, forse solo amici
schiavi di questa forma di possesso, tremendo.
Non c'è un soggetto, e quasi forse
nemmeno un verbo ma
io della grammatica mi sono sempre schifata, e questo è il prezzo,
forse ti senti chiamato in causa, forse no, non
preoccuparti: è colpa mia, del mio scrivere così.
Cosa che so comunque
tu non comprendi.
Via Fiori Oscuri, era così vicina a me, questa sera,
...
essere forti, è difficilissimo.
Essere mia amica, anche di più.
Sono preoccupata per te e ti voglio bene, e se penso a come non ci siamo mai
nemmeno incrociate, è
carino, stupendo, mi piace anche solo l'idea che
non era il tempo, quello, perché io avevo altro, ahimè, e non sarebbe venuto così
perfetto, ecco,
che sia uno smalto glitter o Bulgakov, a fare di noi,
noi.
Tutto quello che invece resta nel mezzo, mi spaventa e basta.
Sabato sera, estraneo pensavi trottassi a casa tua sotto chissà quale
influenza, si direbbe
assurdo, forse solo amici
schiavi di questa forma di possesso, tremendo.
Non c'è un soggetto, e quasi forse
nemmeno un verbo ma
io della grammatica mi sono sempre schifata, e questo è il prezzo,
forse ti senti chiamato in causa, forse no, non
preoccuparti: è colpa mia, del mio scrivere così.
Cosa che so comunque
tu non comprendi.
Via Fiori Oscuri, era così vicina a me, questa sera,
...
giovedì 31 ottobre 2013
halloween!
...si, mi piace.
Mi piace perché ha qualcosa di così funebre e
romantico, anche, ecco questo giorno è un ritrovarsi di anime e
le vie vuote mi spaventano, il gatto è sparito per ricomparire dopo minuti
di immensa tensione, in versione demonio, infuriato e pronto a
tagliuzzarmi un po', perciò tutto va alla grande, si.
Dove eravate, esattamente, un anno fa, a quest'ora?
Io camminavo in calze aderenti e gonna corta
accanto a un mare freddissimo, c'era molta luce chiara e
credo vino, nobile.
Io camminavo in calze aderenti e gonna corta
accanto a un mare freddissimo e vento vento quasi
ventissimo, e io ero
un po' felice.
Le cose che succedono, di anno in anno.
Mascheratevi, perché è tradizione, e perché magari potreste celare così
le vostre anime dubbiose e decisamente
abbastanza
o forse solo un po'
vili.
Buonanotte a chi ha poteri migliori, sperando di non essere divorata
dalla versione assassina del mio gatto,
abbiate una lunga,
spaventevole, divertente e
di lucine sempre
notte.
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