martedì 9 gennaio 2024

Due volte, sono stata nella stessa piazza. 
In due stagioni diverse, con due persone diverse. Entrambe le volte, ho preso due direzioni. Diverse. 

Con A., sono andata a destra. 
La strada saliva, era estate, molto ridere, molta luce. Insieme, io e A. dimenticavamo i luoghi, c'eravamo solo noi, le nostre storie, il nostro parlare. Come fosse normale, essere lì, un po' dall'altra parte del mondo. Come se non fossimo nemmeno lì per il lì.

Con D., sono andata a sinistra. 
La strada saliva, era autunno, e non un dettaglio, ci sfuggiva. Guardavamo tutto, senza parlare, le vie erano affollate, e al parco, un alto, il giorno diventava nebbia. Indossavo un vestito bianco.

Insieme, io e D. capitavamo in tutti i luoghi, giri infiniti e tesori ricercati. Eravamo esploratori, e dopo noi, arrivava il buio. La sera ci seguiva, come se le luci aspettassero noi, per accendersi.

Non con A., e non con D., ho mai avuto paura. Lo sapevo, che girare un angolo avrebbe potuto essere pericoloso, ma loro non mi facevano temere nulla. Non temevano nulla, loro, e penso che nulla, in fondo per quanche strano mistero, avrebbe mai potuto spaventarli. Semplicemente, non conoscevano la paura.

Oppure, solo, era la paura a non volere conoscere loro, a scappare, davanti a loro.


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