domenica 22 dicembre 2024

"...In questo prato assolato di verde gentile, esiste quiete. Sotto questa terra ricamata riposano ossa in abiti ormai laceri, ossa che attendono il voltarsi delle stagioni, devote fino a diventare polvere. Un giorno ritorneranno vita, piccole gemme baciate dalla tenerezza della terra e del sole. Avranno acqua, luce, sangue. Ambisco alla stessa rinascita. Attendo, insieme a loro, io, fatta di ossa, sì, ma anche di carne, e pelle pallida disegnata da vene infinite di mare e cielo, e disturbante con un cuore che scandisce rumore vuoto come il più abissale nulla. Non abbastanza morta e non, viva."


Un racconto per METATRON 

https://metatron7772.wordpress.com/2024/12/19/laura-ramieri-sangue-e-caramelle/

giovedì 28 novembre 2024

Se quel giorno di fine estate ti avessi risposto sì 

tu, adesso, saresti vivo?

Preferisco immaginarti forte, coraggioso. 
Preferisco ricordarti in Inghilterra.

martedì 8 ottobre 2024

Nel giro di un mese tutto quell'amore si era trasformato in rabbia, e la città, bellissima, sembrava ridere della pena di doverti sopportare decantare meriti che dovevi a me. 
Mentivi, negavi, fingevi, e sì, i tuoi occhi avevano quel maledetto meraviglioso colore di un mare profondo pieno di così tanti tesori 

da volersi assolutamente tuffare.

domenica 15 settembre 2024

L'estate è finita.
Vivere in un incubo ti dona forza, e ti prosciuga il cuore. È un affare che può anche valere, ma alla fine tutto diventa
così 
senza
niente.

Vorrei raccontarti cosa è successo, ma tu
non sogni.


martedì 16 luglio 2024

Se tu potessi
fare un giro,
la notte.

-Un giro, un giro su te stesso!
urla Sara.
-Un giro, un giro su me stessa come una piroetta?
penso io.
-Un giro per la città.
dici tu. 

lunedì 1 luglio 2024

C'è stato un momento, un istante brevissimo, collocato in un certo periodo della storia, in cui tu eri in quella stanza. La carta da parati, la moquette, e una sola luce, incerta, dal soffitto.
Davanti, e sulla destra, due porte, entrambe chiuse, entrambe sconosciute: non so dove conducono.
Ci sono fotografie di te da bambino, su un mobiletto scuro a lato del divano, e accanto al divano, una poltrona, dove tu sei seduto, le braccia appoggiate, gli stivali lucidi. Un cappello ti copre una parte di viso, riconosco la tua espressione, mi afferra il cuore. Ma questo luogo mi è sconosciuto, mi appare come una scena di un'altra epoca, così lontana da diventare in bianco e nero. 
Dove sei?



mercoledì 22 maggio 2024

sabato 13 aprile 2024

Hai fatto giusto tu ad andartene. 
Eri un randagio senza legami e senza niente in cui credere, avrei dovuto saperlo, immaginarlo, almeno. Un giorno mi aspettavi appoggiato al corrimano della scala appena fuori dalla tua porta -come era tutta blu, quella casa. E la scala, una chiocciola enorme da cui spuntavano porte frammentate come qualcosa di finto, una scenografia, peggio, come la bocca di un mostro pronto a divorarmi- e il giorno dopo eri in Canada, senza un ciao, un addio. 
Per cosa, dovevi restare? Per lottare, ferirti, e inesorabilmente perdere, incattivito e deluso?

lunedì 18 marzo 2024


Questa storia racconta di tutto: di benedizioni magiche, di oscurità e luce, e di amori che a volte ritornano, in modi molto inaspettati.

https://www.nazioneindiana.com/2024/03/18/rosa/

giovedì 22 febbraio 2024

Ieri ho ricevuto una chiamata dall'estero e immediatamente ho pensato fossi tu.
-Ciao bella, ci vediamo stasera al Soul.

Ma tu non dicevi mai niente, comunicavi con piccoli movimenti: strizzate di occhi, alzate di testa.
Se poi non fosse successo quello che è successo, avrei giurato che esistevi solo nella dimensione della notte, un fantasma.

Non ho risposto al telefono.

lunedì 5 febbraio 2024

Miss Alabarda Newll è stata uno dei miei incubi, insieme alla Villa.  
Per fortuna: i gatti!
Tutto il racconto qui:

https://www.crunched.it/leggere/racconti/1812-dreamroad-666-street-racconti-indigeribili.html

giovedì 1 febbraio 2024

-E quando ti sei voltata, che faccia aveva il mostro?
-La tua.
Non tremo. Mi nascondi così tanto, da così, tanto.
Per un istante, mi appari dispiaciuto. Quella tua faccia da dolore antipatica, eccessiva. Finta.
-Mai io non ho fatto niente!
Appunto. Niente.
Ecco perché mi fai paura.

martedì 9 gennaio 2024

Due volte, sono stata nella stessa piazza. 
In due stagioni diverse, con due persone diverse. Entrambe le volte, ho preso due direzioni. Diverse. 

Con A., sono andata a destra. 
La strada saliva, era estate, molto ridere, molta luce. Insieme, io e A. dimenticavamo i luoghi, c'eravamo solo noi, le nostre storie, il nostro parlare. Come fosse normale, essere lì, un po' dall'altra parte del mondo. Come se non fossimo nemmeno lì per il lì.

Con D., sono andata a sinistra. 
La strada saliva, era autunno, e non un dettaglio, ci sfuggiva. Guardavamo tutto, senza parlare, le vie erano affollate, e al parco, in alto, il giorno diventava nebbia. Indossavo un vestito bianco.

Insieme, io e D. capitavamo in tutti i luoghi, giri infiniti e tesori ricercati. Eravamo esploratori, e dopo noi, arrivava il buio. La sera ci seguiva, come se le luci aspettassero noi, per accendersi.

Non con A., e non con D., ho mai avuto paura. Lo sapevo, che girare un angolo avrebbe potuto essere pericoloso, ma loro non mi facevano temere nulla. Non temevano nulla, loro, e penso che nulla, in fondo per quanche strano mistero, avrebbe mai potuto spaventarli. Semplicemente, non conoscevano la paura.

Oppure, solo, era la paura a non volere conoscere loro, a scappare, davanti a loro.