domenica 17 giugno 2018

Vorrei essere realistica.
O minimale.
Due parole che si addicono solo
a quello che ormai sembra assomigliare
a una divisa.

Non ti ho lasciato perché ho smesso
di amarti.
Ti ho lasciato perché sei stato sedotto da una domenica pomeriggio.
Non ti ho nemmeno dato un pugno sai
pioveva e nevicava troppo.



martedì 5 giugno 2018

Troppo poetico
Troppo difficile
Troppo artistico
Troppo triste e
Troppo

alta.

mercoledì 2 maggio 2018

I tuoi consigli erano proprio adatti
ma temo di aver esagerato nell'estremo
opposto, al solito.
Mai una corretta misura.

Non dormo la notte,
e nella luce ciondolo, spettro, senza più abituarmi a questo giorno, io
che il buio lo temo come quell'attimo prima di coricarmi nella coperta, attimo in cui non esiste più nulla perché tutto è finito,
è  ora di dormire.
Dormire, già.
Non resta altro.
La speranza di sognare, e anche questo
non accade.
Litigi corse fughe attacchi sangue:
un mondo surreale che mi deteriora.

La deriva.
Le belle speranze perdute, cadute forse
dal piccolo cestino di pagine e pagine,

Non mi capirai, temo.
Parte di me si è consumata nello spreco,

terribile mondo che non restituisce magia.

domenica 15 aprile 2018

A me piacciono, le storie sbiadite.
Sono custodi di sfumature, di
qualcosa che si è allontanato, perso,
rimasto nel passato.
Surreale un po', d'accordo.
Probabilmente al limite
di qualsiasi comprensione, certo.
Ma il mio colore è l'ombra.
E non vorrei fosse diverso.
Quel poetico suona sempre come
la mia preferita melodia, e anche

Fantasmi, sì, bello.
Così facile, alla fine, capirmi.
Grazie.
Era tutto così giusto
che non ho avuto nessun rimprovero e
sarebbe bello, fosse sempre così.
Vorrei provare a spiegarti che
se ne venissi a capo, se decidessi per caso
o per forza, di colorare la scena, temo
sparirebbe ed è qui, nel tormento
di non consentire pace, che ritorna,
nella dissolvenza si muove molto cauta e
solo in questa sua traccia, vive.
Vedi, non è che manca di intensità, solo
le piace nascondersi, a volte.

martedì 27 febbraio 2018

Per tutta la mia carriera scolastica e simile
ho avuto alcuni insegnanti che mi hanno sezionata, cercando di cavarmi fuori qualcosa.
Io, che ho sempre avuto un po' di artistico, seppur sotto strana forma, dalla mia parte,
cercavo di aiutarli, stando buona sul lettino da tortura fidandomi del loro intuito.
Non mi sono mai sbagliata, non si sono mai sbagliati.
A furia di aprire scavare grattare, ecco che è uscito tutto.
Tutta la mia creatività.
A voi, io dico grazie.
Perché è così che sono la persona che sono, un po' duraepura, un po' fuori dal mondo.
Voi avete trovato tantissime cose, dentro me, e ne valeva la pena, quella tortura.
Ma ora, senza voi, ora che sono grande io
mi chiedo solo se avrò ancora

Qualcosa da dire.

E anche se so, che la risposta e sì,
con quel poco di cuore che mi avete lasciato, ecco ora mi mancate.
Perché anche se con orrore, voi mi avete capita.

Il tempo mi è nemico io adesso vorrei
da te, qualcosa di più.
Vorrei che ti soffermassi su di me, qualunque siano i miei errori,

in questo solo e esatto momento priva
di qualunque biasimo.

venerdì 9 febbraio 2018

Io ti vorrei vedere eroe.
Invece sei solo un umano vigliacco.
E dei tuoi infiniti Atti Mancati
sappi che sono chiarissimi, e che
nemmeno la psicologia, ne tollera un abuso così eccessivo.

martedì 6 febbraio 2018

La fatica.
Quella di essere invisibile, o peggio
quella che non riesce a sembrare invisibile.
Comportamenti strani e scorretti
custoditi come doni, mi urtano senza
motivo, colpa, e fanno male.

La stanchezza.
Di un eterno impasse da cui non posso
nemmeno scappare.

Vantarsi di critiche atroci, di abbandonare,
di non fare nulla, e poi nemmeno rispondere

Dovrebbe essere vietato.
Non mi manchi più.
Non hai mostrato rimorso, nemmeno
pietà e certo non tatto,

Cosa ti fa dormire la notte?