Un giorno mi sei venuto in mente, e così ho scritto una storia che aveva te come protagonista. Solo che per qualcosa che non mi spiego, la storia è uscita triste, e cattiva. E tu sei diventato dolce, buono, come invece non ti ricordo affatto. Chissà. Forse dovevo in qualche modo farti del male, come a rimetterti nel tuo giusto ordine, in quello che è stato. Ma la storia è uscita anche piena di bellezza, come eri davvero tu, e allora ho pensato che tutto andava al suo posto da solo, anche se dopo tanto tempo, e con fatica. E alla fine, all'ultima riga, ho pianto.
È una storia che ti sarebbe piaciuto ascoltare, e comincia con te, Alex, che vivi in una città meravigliosa e crudele.