venerdì 25 giugno 2021

Insistevi crudele sul guardare meglio,
sul vedere di più, insistevi quasi urlando, 
e pretendevi una attenzione al limite del terrore. 
Mi hai costruita così, hai cambiato volto, ruolo, anno. Sei stato tante persone. 
Tutte uguali. 
Le stesse parole, lo stesso obbligo. 
Poi, lo stesso abbandono, quando mi scoprivi finalmente adatta. Quando ti accorgevi che non potevi più nasconderti. 

Ripetute identiche sono state le delusioni, i tradimenti, e quel destino di osservatrice è diventato un'ossessione dalla quale non potrò scappare. E tu mi chiedi 
perché non dormi la notte? 

Vedrò sempre, che stai mentendo. Sempre. 



lunedì 21 giugno 2021

In Rue Lepic avevamo comprato un giornale perché volevo i capelli come l'attrice in copertina.
Poi il giornale è andato perduto, forse abbandonato in una stanza. 
Anche tu, sei andato perduto, ma non so dove.
So invece che si perdona, sì, ma poi

Nessuna fiducia. Cosa accade a esigere cose che non ci sono dovute? Nessuna fiducia. 
Hai esagerato, anche se quel giornale disperso me lo avevi comprato tu. 
Anche se mi conoscevi. 

Poi abbiamo preso città diverse e quella via, con te, ha smesso di esistere. 
E adesso mi dici basta, basta con il tuo romantico passato, è passato, basta. 
Forse stai bene, e basta. 
E concludi con un I do love Mary che mi lascia lontana da te come ogni cosa 
di quel passato, passato. 
In Rue Lepic, tra le case di mattoni rossi, e in quel vento che non conoscerò. 

I tuoi occhi sono solo appena più scuri, come se fossero invecchiati. 




domenica 20 giugno 2021

Una bella bugia, avventurosa, capace di attirare curiosità, 
non la sai dire. 

Vivi di contrattempi in un destino che obblighi a rendersi colpevole dei tuoi torti. Un destino nominato ingiusto da uno qualunque. Come te. Uno qualunque, come te. Ma che diritti hai? 

Ti avevo promesso un blog letterario, 
ma adesso preferisco nuotare nel tema del tuo disgustoso ego, e ti lascio lo stesso finale poetico che mi hai dedicato tu: fuck! 



lunedì 31 maggio 2021

Tutte le notti, alle 2.33, mi sveglio.
Sto sognando sempre fughe, o nascondigli, o rumori orrendi, insomma, sono nel mezzo del terrificante. 
E mi sveglio, ancora impaurita, e alcune persone mi appaiono nelle mente come immagini felici di contrasto: un giorno di estate per le strade assolate con GM., un viaggio per la città in auto nel buio con G., e poi penso a cosa si dicono i gatti quando si svegliano anche loro, la notte. Ma i gatti non mi guardano.
Tu, invece, avresti saputo consolarmi, perché dicevi che alle paure bisogna offrire dolcetti zuccherati. Ma tu, tu eri tu, in quella casa colore della luce, protetta da quella porta di vetri lavorati senza riflesso, cupi. Forse era la porta, a proteggere il tuo sonno. 

Dalle 2.33 aspetto il mattino, e intanto che il buio diventa più buio, GM. e le strade assolate mi disturbano in una immaginaria afa senza respiro, e G. nella macchina che corre nella città mi appare troppo veloce, senza controllo.
Poi, spunta un po' di luce. E io vi ripongo tutti nei vostri momenti senza più emozione, dimenticati. Un po' soli. 

Tutti, ma non tu, tu sei sempre sorridente, e spargi zucchero a velo su biscottini rosa con grazia, nel gesto di piccole benedizioni.
Lo zucchero non cade mai fuori dai bordi, noto questo, quando ti osservo, la tua concentrazione mi sembra così impossibile. E in un istante, mi ricordo di cosa è successo. Ma se tu, adesso, fossi reale? 

lunedì 17 maggio 2021

Da quel luogo sconosciuto
che ti ha rubata una notte di inverno

Lo so, che stai sussurrando abbracci
e pronunci i gesti dolci
delle parole adatte, ma

Mi manchi. Lo so, che non ci sei, 
ma non riesco a capirlo, come se 

la mia mente ti avesse custodita nell'ultimo giorno di sole, a riposare, in un saluto. 
Ma tu non sei lì, non sei
in quel giorno, e
non hai salutato. 
Non hai salutato nessuno. 

Da quel luogo sconosciuto
che ti ha rubata una notte di inverno

Non potresti tornare? 


mercoledì 28 aprile 2021

Mi ricordo la stanza, ma non la via, dove
eravamo? 
E in taxi ridevamo, ma
chi era, con noi? 
I capelli rossi, e quella maglietta grigia
che avevo comprato nel negozio dei lampadari moderni, quello che
quello che anche quello, non esiste più. 

Di molti istanti, c'è solo buio. 
Ma era un buio bramato, fantastico. 
E quando nel momento riappare la luce ricordo solo sorrisi. 

Mia amica lontana, sento il tuo bellissimo abbraccio, una tenerezza purissima. 
Grazie. 

martedì 16 marzo 2021

Il balcone nelle mattine di estate
e quell'atmosfera rimasta un po' indietro, 
scale infinite di dubbi, e tutta la città 
vista dal tram. 
Le stanze. I disegni. Un po' di sogno. 
Grazie.