martedì 25 giugno 2013

amici da cortile,

conosco a memoria quella foto, la ricordo così chiara, nei mei pensieri, c'è
un cappello nero, ed espressioni che mi fanno sentire così piccola, ancora, ricordo
strani magazzini una volta abbandonati e
voi, voi tre, cavalieri cattivi
intorno alle mie righe, a chiacchierare urlando voi
tre, sempre insieme, indivisibili persino
in questa memoria di foto, indivisibili sulle mie note, sulle parole su questa bocca
che a lungo, senza respiro, vi ha
sgridati e molto a lungo, molto più a lungo, molto più e più
amati.

Detesto che tu non possa rivolgermi la parola, che ti sia vietato, o che sia
una scusa, che sia tu stesso
a vietartelo, non lo so.
Sere al buio e problemi elettrici si sovrappongono a ricerche misteriose senza
coda, dettagli, come questa musichetta
che suona nella strada di nebbia fumosa, è
estate,

eravamo amici, nonostante tutto.
Crescere non rende niente, o forse rende, ma è solo il ricordo
a distrarmi, perché il ricordo
non ha nessuna pace.
Continuo a girare, sperando di trovarti in queste punte da ballerina, o magari solo
di sentire ancora
quei sorrisi graziosi
in
bicchieri estivi lungo il fiume,

non dico addio perché
al prossimo giro, in queste punte da ballerina, forse ci sarai tu e forse
ci sarà una condanna o magari e solo, magari,
una tregua.
Perdonami, se sono stata scontrosa, vedi il rimpianto è solo che

non ti ho lasciato nessuna ferita.

sabato 15 giugno 2013

il gatto guarda fuori, e io leggo le istruzioni,

domenica 6 giugno,
un festival, musica strana e strana gente,

indossavo un vestito piccolo, corto.
Ci siamo sentiti uniti
nelle mani, e nell'osservare.

La settimana dopo,
domenica 13 giugno,

un teatro, strano e strana gente,

indossavo scarpette verde pastello.
Ci siamo sentiti uniti
perchè riuscivo ad applaudire nonostante avessi solo voglia di
scappare.

Questo, accadeva anni fa.
Così tanti anni fa che vorrei davvero
non ricordarlo,
non so perchè mi sia venuto in mente forse

perchè è tutto disegnato su un'agenda.
Un'agenda che ho trovato adesso
proprio qui però:
il mio mascara si recita "a prova di vita"
e questo, mi consola, perchè

se siamo riusciti a ottenere un mascara a prova di vita cioè
che resiste a tutto, anche alla vita, e questo si, comunque
mi inquieta ma, se
esiste la possibilità di resistere alla vita allora

avanti, coraggio.
Posso resistere
al ricordo alla paura e magari
anche agli spigoli e al cemento che sembrano sempre
invidiare le mie ginocchia.
E in tutto questo sospirato resistere, tra fatica e forza  e e e

mi ricorderò anche di avere, nel mentre, con grande
soddisfazione,

ciglia lunghissime.

martedì 11 giugno 2013

potremmo dire
si, d'accordo, lasciamo
correre ma
la verità è che
niente corre,

adesso, oggi, dopo anni, siete proprio spaventati dalla vostra attuale fidanzata e
avete così paura da buttarvi, meglio, preferibile

dalla ringhiera,

arco della pace, o inferno, io posso solo dire

patetici.

Ma non mi parlate, anzi si ma
guardandovi intorno con ansia,

è così triste, forse
era meglio restare nella vostra natura, dove le cose non duravano e
nessuno cercava di nascondersi.

Si si, belli i Navigli, te l'ho già detto.