domenica 19 giugno 2016

Combatti i tuoi demoni,
quelli che ti sorridono dolci quelli che tu

insisti a non riconoscere.
Certo, se fossi stata abbastanza
stupida, forse ora potrei almeno

dormire.
Beviti un bourbon alla mia salute e

Pensaci, a cosa hai perso.

mercoledì 8 giugno 2016



Non c'è più niente, da fare.
Partire. Dormire. Dimenticare.
Litigi assurdi si animano di colpe e cattiverie
in mio unico onore, e il rinfacciare, l'arte terrificante del rinfacciare. Che stile.

Non mi sta bene chi nel torto aggredisce,
è un meccanismo, ma non una scusa.
Il mondo continua a proseguire in un senso
che non mi piace, tu non mi stai ascoltando,
non mi adeguo, senza comprendere sempre
fuori luogo, sempre fuori da ogni luogo, anima arrabbiata con voglia di mordere. Lo so.

Ma se il tuo cuore battesse potresti
vedermi davvero.

Mi sono sbucciata un ginocchio, il sangue racconta piccole immagini sulla mia pelle, e
certo, che fa male, ma
non odio questa contusione, e non la dimentico, quando smetterà di ferirmi
diventerà rosa, liscia. Non griderà più.
E sarà stata una storia, di una forma fantasiosa.
Partire. Dormire. Dimenticare. Perdonare.



domenica 5 giugno 2016

Ho riletto le tue scuse: ventisette righe.
Ventisette righe di assurdità per nascondere solo qualche parola, che mi sembra di vedere rossa, sottolineata, così chiara tra le ventisette righe di protezione.
Certo che lodo amo e sento la nostalgia
del passato.
Ma adesso, non posso più tornare indietro.