Mi conosci, ma non ricordi nulla di me.
Come se un giorno, forse inciampando,
mi avessi graffiata, rovinata senza rimedio.
Non c'era niente, da ricordare.
E poi, poi
non è più stato importante.
Un giocattolo adorato, un giocattolo rotto.
Addio.
Cose bruttissime ovunque a tutte le ore.
Anche a te.
Cuore rotto di giocattolo rotto temo
quel tuo dolce sorriso buio che delicato
mi appoggia in una scatola con la serenità che prova gustosa un colpevole
quando sa che nessuno vede.
sabato 16 maggio 2020
giovedì 9 aprile 2020
Quel tuo visino che spuntava tra strati e strati di stoffe fantasiose, e i cuoricini che ti disegnavi sulle guance.
Ti sei seduta accanto a me in una giornata di sole nel cemento del cortile, e io mi sono sentita così fortunata: era come parlare con una bellissima bambola.
-Ho incontrato P. ad una mostra.
Sorridevi timida e io ti vedevo volteggiare nel museo e lasciare una traccia intorno a te di tutti i tuoi colori, e pensavo a P. che capitava nel tuo arcobaleno e ne veniva risucchiato.
Eri così affascinante.
Eri così affascinante.
Accadeva diciannove anni fa.
Non ti ho mai più rivista, ma ho saputo che ami ancora P. come quel giorno al museo, e che vivete insieme in una città lontana e tu, tu sei la stessa, il viso minuto, i cuoricini.
Dolce giocattolo perfetto di sogni e disegni.
Dolce giocattolo perfetto di sogni e disegni.
mercoledì 1 aprile 2020
martedì 14 gennaio 2020
mercoledì 13 novembre 2019
sabato 14 settembre 2019
mercoledì 28 agosto 2019
Penso sempre che per voi il tempo
sia rimasto fermo nell'attimo del crimine.
Di ogni vostro più splendidamente orrendo, crimine.
Perché siete mostri e io
non vi immagino invecchiare, vi conservo
intatti ciascuno nella sua terribile scena.
C'è ancora sangue, ferite secche irritano
una pelle troppo viva.
Voi, voi: mi deludete.
Non abbastanza cattivi per sfidare
un inevitabile scomparire di giorni.
Il solo mostro più mostruoso di voi.
E gli anni vi scoprono sconfitti,
volti diabolici deformati da anime crudeli.
Avete divorato voi stessi.
sia rimasto fermo nell'attimo del crimine.
Di ogni vostro più splendidamente orrendo, crimine.
Perché siete mostri e io
non vi immagino invecchiare, vi conservo
intatti ciascuno nella sua terribile scena.
C'è ancora sangue, ferite secche irritano
una pelle troppo viva.
Voi, voi: mi deludete.
Non abbastanza cattivi per sfidare
un inevitabile scomparire di giorni.
Il solo mostro più mostruoso di voi.
E gli anni vi scoprono sconfitti,
volti diabolici deformati da anime crudeli.
Avete divorato voi stessi.
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