Un giorno te ne sei andato, e non mi hai detto nulla. Mi hai ricordato la neve, quando dopo giorni e giorni la ritrovi nascosta, e ti fa venire quel senso di disgusto e stupore: distrutta, sporca, eppure, ancora insiste.
domenica 23 novembre 2025
mercoledì 15 ottobre 2025
Ti giudicano isterica ed emotiva perché donna. Quando, gli uomini smetteranno di considerare i diritti di tutti come un favore che gentilmente si fanno il gravoso carico di concederti?
E se poi vi vantate tanto di questo potere di concedere favori, perché non lo fate? Se potete fare qualcosa, perché non lo fate mai? Ah, già lo fate, scusate: solo se ci portate voi a casa il vostro guadagno. Alla faccia dei favori. Mai, che pensiate che il bene di qualcuno che meno può, significa anche il bene di tanti. Favori.
mercoledì 3 settembre 2025
martedì 29 luglio 2025
E poi non ci siamo più trovati. Tranne quando guardo la foto, quella foto: voi due, il palazzo d'epoca, la via che conosco, il tram sullo sfondo, e un mondo durato tutto. Ciao, F., ciao.
martedì 15 luglio 2025
mercoledì 11 giugno 2025
giovedì 10 aprile 2025
domenica 23 marzo 2025
mercoledì 26 febbraio 2025
Mi hai mostrato una foto, Messico, un'acqua profonda come un incubo. Non ricordo luce, faceva paura. Ti ho detto "Quella sera al Messico", ma tu non sapevi niente di quella storia. Una storia dove fiorellini secchi abitavano pagine ingiallite. Sì, certo, c'era anche l'Inghilterra, la prima Inghilterra che ho conosciuto, c'è sempre, c'è sempre stata, l'Inghilterra, e questo lo sapevi, era lo stesso anche per te.
martedì 14 gennaio 2025
Bosconero. Dicevi di tornare a casa, e casa si chiamava Bosconero, per te. Non so se esistesse davvero, avevi difficoltà a parlare italiano, come se non vivessi qui, in questa Porta Romana, da tutta la vita. Comunque dicevi torno a casa, e prendevi un treno e il tuo treno arrivava a Bosconero. Ho cercato per anni, dopo, di capire. Adesso che posso saperlo, non mi interessa più. Alla fine la bellezza era il dubbio, quella cosa che sembrava magica, anche se tu più che a una favola somigliavi a un mostro. Ovviamente: uno dei miei infiniti meravigliosi terrificanti mostri.
Poi la scena cambia e siamo a Londra e tu giochi a fare il pompiere su un bus. Stiamo tornando, siamo usciti dal pub quando è suonata la campanella.
domenica 22 dicembre 2024
"...In questo prato assolato di verde gentile, esiste quiete. Sotto questa terra ricamata riposano ossa in abiti ormai laceri, ossa che attendono il voltarsi delle stagioni, devote fino a diventare polvere. Un giorno ritorneranno vita, piccole gemme baciate dalla tenerezza della terra e del sole. Avranno acqua, luce, sangue. Ambisco alla stessa rinascita. Attendo, insieme a loro, io, fatta di ossa, sì, ma anche di carne, e pelle pallida disegnata da vene infinite di mare e cielo, e disturbante con un cuore che scandisce rumore vuoto come il più abissale nulla. Non abbastanza morta e non, viva."
Un racconto per METATRON
https://metatron7772.wordpress.com/2024/12/19/laura-ramieri-sangue-e-caramelle/
