venerdì 7 agosto 2020

Sul sagrato mi sono voltata e tu eri novembre, la luce opaca nascondeva i brillii

dei tuoi vetri ricamati e tu oscura non sorridevi, austera, meravigliosa. 

Non mi hai mai raccontato di te, le storie, dicevi, le storie sei a tu a doverle cercare, 

guardami.

E io abitavo un cappotto colore di fiume e ascoltavo i tuoi disegni e ammiravo i tuoi sussurri e tutti, li accarezzavo gentile. 

Mi manchi. 

Ritorna. 

sabato 1 agosto 2020

Eppure le notti con te, nessuna paura.
Come se ogni male preferisse 
riposarsi, tacere, di fronte a te.
I giardini chiudevano sul finire
di un pomeriggio invernale, 
la nebbia chiara e i lampioni tristi, 
nessuno ci seguiva, 
nessuno ci guardava. 
Forse eri tu, a spaventare il buio. 
E se potessi avere la tua fortuna, 
il tuo coraggio, e il tuo non avere
mai, nessuno scrupolo

chiuderei tutto a chiave 
nella stanza accanto alla mia,
così che possa sognare tranquilla
e rispondere correttamente 
a ogni accusa. 
Senza ferirmi. 

È stato bello, e come tutte le cose 
che si dicono e che chissà perché 
ami ripetere solo
per dire, senza senso, così 
è stato, è durato, è finito. 




lunedì 6 luglio 2020

In piazza F. il freddo arrivava dalle vie strette che si incontravano in storie
alle panchine tra gli alberi secchi, e
tutto, mi ricordava te, perché tu
venivi dal freddo e del freddo ti vantavi e amavi la vie strette perché portavano sempre a qualcosa e piazza F.
era il tuo qualcosa, sola, sgraziata, un qualcosa stonato a cui sorridevi in segreto.
In piazza F. il negozio di giocattoli mi osservava triste, arruffato di vento e tempo,
voglio una farfalla che ami i libri,

sei tornato con il sole.
Non somigliavi più al freddo, non conoscevi piazza F., e la farfalla era stanca di volare.
Ho chiuso in una valigia la tua meraviglia
e ti ho lasciato estate senza parole.
Scatole di stagioni.

sabato 30 maggio 2020

Buonasera popolino di Corrotti,

Signori Nessuna Morale, buonasera, buonasera Raccomandati Splendidi,

Sorridete tutti così plastici
nel dare in pasto arte
al vostro migliore tornaconto. Perfetti.

Ogni volta riuscite a deludermi
un po' di più, sempre di più, oltre ogni limite. Troppo. Surreale.
Cosa avete promesso in cambio,
se non avete da barattare nemmeno
la vostra putrida anima?
Mentite sulle speranze
ingannate le prospettive
manipolate le parole,
e create così esseri adatti a voi, pronti
a uno scambio gentile
al primo che chiederà il conto.

Voi non sapete niente, di bellezza,
le cose belle, come avreste potuto vederle, voi,
esseri crudeli senza più cuore?

E così, lentamente,
rendete il mondo un posto
che non vale più la pena.
Un posto orrendo.
Raccomandati, immorali, corrotti, che
schifo.

sabato 16 maggio 2020

Mi conosci, ma non ricordi nulla di me.
Come se un giorno, forse inciampando,
mi avessi graffiata, rovinata senza rimedio.

Non c'era niente, da ricordare.
E poi, poi
non è più stato importante.
Un giocattolo adorato, un giocattolo rotto.
Addio.
Cose bruttissime ovunque a tutte le ore.
Anche a te.

Cuore rotto di giocattolo rotto temo
quel tuo dolce sorriso buio che delicato
mi appoggia in una scatola con la serenità che prova gustosa un colpevole
quando sa che nessuno vede. 

giovedì 9 aprile 2020

Quel tuo visino che spuntava tra strati e strati di stoffe fantasiose, e i cuoricini che ti disegnavi sulle guance.
Ti sei seduta accanto a me in una giornata di sole nel cemento del cortile, e io mi sono sentita così fortunata: era come parlare con una bellissima bambola.
-Ho incontrato P. ad una mostra.
Sorridevi timida e io ti vedevo volteggiare nel museo e lasciare una traccia intorno a te di tutti i tuoi colori, e pensavo a P. che capitava nel tuo arcobaleno e ne veniva risucchiato.
Eri così affascinante. 
Accadeva diciannove anni fa. 

Non ti ho mai più rivista, ma ho saputo che ami ancora P. come quel giorno al museo, e che vivete insieme in una città lontana e tu, tu sei la stessa, il viso minuto, i cuoricini.
Dolce giocattolo perfetto di sogni e disegni.